Anno 1888. La Via Appia Nuova nel tratto che costeggia il futuro tee della 8 ed il green della 7. Il fosso è il fiume Almone.
12 gennaio 1903, la ricerca dei links

“The Rome Golf Club” probabilmente già esisteva prima del 1903. I Soci, in prevalenza diplomatici inglesi ed americani appassionati golfisti, si adattavano a giocare sui prati delle ville romane: Villa Doria Pamphilj, Villa Borghese, oltre ad un percorso fuori Porta San Giovanni.

Nel gennaio 1903, come riporta il primo verbale disponibile, l’Assemblea dei Soci diede incarico a Mr. Arthur Flach nominato Hon. Captain di cercare dei “links” idonei ad avere un percorso adeguato alle loro esigenze.

L’Assemblea straordinaria del 28 novembre 1903, dopo aver valutato alcune alternative, ratifica la scelta proposta da Mr. Flach, i “links” sono all’Acqua Santa, sui terreni di proprietà dei Principi Torlonia. L’affitto concordato per il terreno ed un casale rustico, che sarà la prima club house è di 2.900 Lire l’anno, per tre anni con la possibilità di rinnovo per altri sei, con beneficio delle rendite da pascolo e foraggio. I “links” dell’Acquasanta erano particolarmente adatti ad ospitare un campo di golf, con un panorama straordinario a 360 gradi: da una lato la vista dell’acquedotto Claudio, dall’altro il mausoleo di Cecilia Metella, sull’orizzonte di ponente la basilica di San Giovanni in Laterano e la cupola di San Pietro.

22 novembre 1903, la scelta dei links all'Acqua Santa

“The Rome Golf Club” probabilmente già esisteva prima del 1903. I Soci, in prevalenza diplomatici inglesi ed americani appassionati golfisti, si adattavano a giocare sui prati delle ville romane: Villa Doria Pamphilj, Villa Borghese, oltre ad un percorso fuori Porta San Giovanni.

Nel gennaio 1903, come riporta il primo verbale disponibile, l’Assemblea dei Soci diede incarico a Mr. Arthur Flach nominato Hon. Captain di cercare dei “links” idonei ad avere un percorso adeguato alle loro esigenze.

L’Assemblea straordinaria del 28 novembre 1903, dopo aver valutato alcune alternative, ratifica la scelta proposta da Mr. Flach, i “links” sono all’Acqua Santa, sui terreni di proprietà dei Principi Torlonia. L’affitto concordato per il terreno ed un casale rustico, che sarà la prima club house è di 2.900 Lire l’anno, per tre anni con la possibilità di rinnovo per altri sei, con beneficio delle rendite da pascolo e foraggio. I “links” dell’Acquasanta erano particolarmente adatti ad ospitare un campo di golf, con un panorama straordinario a 360 gradi: da una lato la vista dell’acquedotto Claudio, dall’altro il mausoleo di Cecilia Metella, sull’orizzonte di ponente la basilica di San Giovanni in Laterano e la cupola di San Pietro.

12 gennaio 1903, la ricerca dei links
22 novembre 1903, la scelta dei links all'Acqua Santa
La prima Club House

Alla destra della attuale buca 1, gli antichi edifici delle terme dell’Acquasanta costruiti nel XV secolo da papa Paolo V.
Dietro al tee della buca 3, una sorgente di acque minerali benefiche famose per le leggende sulla ninfa Egeria, già nota come Fonte dell’Acqua Santa. La fonte, per lunghi secoli, fu luogo di culto sacro ai romani.
Il paesaggio lievemente collinare attraversato dal fiume Almone, su cui fiorivano leggende di mitologia dell’antica Roma, e dai suoi piccoli affluenti arricchivano il percorso di preziosi ostacoli naturali.

Le poche decine Soci dei primi anni, si riunivano in assemblea nei saloni del consolato britannico o del consolato degli Stati Uniti. In seguito il luogo di ritrovo, anche per i “social events”, fu il Grand Hotel.
I verbali delle assemblee dei soci (annual general meeting) erano scritti in inglese e lo sarebbero stati fino al 1929.

Fino al 1912, il campo era di nove buche. I Soci, negli anni, si impegnarono a migliorare il percorso mettendo a dimora olmi e pini marittimi.
Nel 1913, in virtù del maggior numero di Soci e di giocatori, il Club amplia l’estensione del terreno in affitto dai principi Torlonia ed il “course” viene così portato a 18 buche. Il disegno del percorso fu subito indovinato ed è rimasto molto simile a quello dei nostri giorni ma con ordine delle buche invertito. Data la vicinanza della prima club house, la partenza della prima buca era circa dove oggi si trova il tee della buca 10. La stagione di gioco iniziava a ottobre e terminava a maggio, dopo la chiusura estiva, ogni autunno green e tee venivano riseminati, i fairway falciati una volta l’anno e aperti periodicamente al pascolo delle pecore che oltre a concimare procurava un reddito per il circolo.

La Grande Guerra, sconvolge l’Europa ed anche la vita sociale del circolo. Fino al gennaio 1923 il Club mise al bando i cittadini di nazioni ex nemiche. Dopo circa 20 anni, terminata la guerra, la situazione economica è in ripresa. Un sempre maggior numero di soci italiani si iscrive al Club. Nel dicembre 1923, tenuto conto della più florida situazione economica, l’Assemblea delibera una raccolta di fondi circa 100.000 Lire finalizzato alla costruzione di una nuova Club House, la seconda, costituita da un casale a fianco del primo.

La seconda Club House del 1923
J. McKee, Acqua Santa Golf Club, 1907

Dal 1925 inizia la crescita del numero di soci italiani nel Comitato Direttivo del Circolo. L’Assemblea del 23 aprile 1928 sancisce l’adesione del Club alla neo costituita Federazione Italiana Golf, in seno al CONI. Nel 1929 viene costruito un impianto di irrigazione per i green di 9 buche. Dal 1930 i Verbali delle Assemblee e tutti gli atti del Circolo iniziano ad essere scritti solo in italiano.

Negli anni trenta il circolo è ormai affermato nella società romana. Ha una buona situazione di bilancio, e si realizzano migliorie sul percorso con nuove piantumazioni. Il prestigio dell’Acquasanta come primo Circolo d’Italia è confermato dall’elenco dei Soci del 1935 nel quale sono registrati i nomi di buona parte della nobiltà italiana e dei migliori intelletti stranieri ed italiani. I soci del circolo tesserati alla FIG passano da 113 nel 1934 a 146 nel 1939.

1929. Partita di golf all’Acquasanta

1931. L’attore Douglas Fairbanks gioca all’Acquasanta

1934. Campionato Internazionale Dilettanti
1952. I Duchi di Windsor giocano all’Acquasanta
La facciata sul lato del putting green
3-clubhouse
1938. venne inaugurata la terza Club House

Nel 1938 viene inaugurata una nuova club house, la terza, su progetto dell’Architetto Pater. La piscina, inaugurata nel 1940, è quella tuttora in uso. Divenne famosa per la sua acqua gelida che proveniva direttamente dalla sorgente di acqua minerale. Il finanziamento fu trovato da Galeazzo Ciano, ministro degli esteri, che in quegli anni e fino alla seconda guerra mondiale, aveva adottato l’Acquasanta come una dépendance del suo ministero. Luogo ideale e riservato, dove gli anglosassoni ed i loro simpatizzanti erano la maggioranza. Le distruzioni della seconda guerra mondiale risparmiarono gran parte di Roma e del campo di golf anche se per far fronte alle esigenze alimentari della città, alcune buche dovettero essere trasformate in ”orti di guerra” e seminate a grano.

Il 22 gennaio 1944 gli Alleati sbarcarono ad Anzio e la Wehrmacht occupò il Circolo ed il forte dell’Acquasanta.
I tedeschi armarono un accampamento lungo la valle dell’Almone ma, ad onore del vero, rispettarono i green e non recarono danni alla club house. Anche gli Spitfire ed i P-48 degli alleati risparmiarono l’accampamento.
Venne poi chiesto ad alcuni piloti come mai non avessero bombardato quell’insediamento di tedeschi cosi visibile. Ridendo risposero: “saremmo stati matti a distruggere l’unico campo da golf di 18 buche a sud di Firenze!”.

La terrazza

Aprile 1949, la piscina

Il 4 giugno 1944 il generale Clark liberò Roma e, pochi giorni dopo, si riprese a giocare.
Il Circolo fu “invaso” dai festosi Alleati, molti dei quali giocatori. Lord Alexander, il Maresciallo Montgomery, il Generale Clark ed il Generale Patton visitarono il Club dell’Acquasanta. Ufficiali e Soci si amalgamarono bene, e la vita del Circolo riprese con quella spensierata allegria che fu un tratto tipico del dopoguerra, anche se la guerra continuava feroce nel nord.
Tornata la pace, il lieto ed atteso periodo post-bellico aveva eletto l’Acquasanta come uno dei centri della mondanità sportiva romana.
Si narra che in una alba dell’ottobre 1946 i soci, conte Piero M. ed il barone Carlo A. per contendersi l’amore di una bella dama si sfidarono alla sciabola sul pavé della piscina del Circolo. I padrini, al primo sangue sospesero lo scontro e l’onore dei contendenti fu salvo.

Con il dopoguerra il circolo, abbastanza integro nelle sue condizioni generali, riprende a vivere e diventa punto di riferimento sia per gli appassionati romani sia per l’accresciuta comunità internazionale, in particolar modo inglese ed americana.
La ripresa economica del paese da un forte impulso al Circolo. I campioni provenienti dall’Acquasanta riempiono l’albo d’oro del golf dilettantistico italiano. Spiccano su tutti Franco Bevione e Isa Goldschmid.
Inoltre, sotto il patrocinio di Pietrino Manca, l’Acquasanta assume il ruolo di centro per la formazione della maggior parte dei professionisti (di solito ex caddie) che si sarebbero poi insediati nei nuovi campi in costruzione al nord.
Una caratteristica dell’Acquasanta è che quasi tutta la forza lavoro: operai del campo, addetti agli spogliatoi, barman e camerieri, proveniva dai caddies, gente che conosceva e amava il gioco del golf e il Circolo. Quasi tutti dalla vicina Quarto Miglio. Particolare è sempre stato il rapporto tra soci e caddies tutti ribattezzati con soprannomi di fantasia. Questi ultimi a loro volta, con romanesca arguzia, affibbiavano da sempre alla maggior parte dei soci dei pittoreschi soprannomi, noti a quasi tutti ma rigorosamente ignorati dagli interessati!​

Foto aerea scattata il 5 novembre 1965
Coppa d'Oro 1972, viene presentata la nuova Club House.
Da sinistra il Presidente Onorario Piero Taglioni, il Presidente FIG Gianni Albertini, il Presidente Ermanno Guani
Alla fine del 1967 anche il Re Costantino II di Grecia, rifugiatosi a Roma dopo il golpe dei colonnelli capeggiato da Papadopulos, trovò sollievo ai suoi affanni sul campo dell’Acquasanta. Nel 1968 il Circolo, per le vittorie dei suoi soci riceve la massima onorificenza nazionale, la stella d’oro al merito sportivo. Nello stesso anno, l’Assemblea dei soci delibera la costruzione della quarta ed attuale Club-house, su progetto degli architetti Prof. Renato Venturi e Guido di Carpegna. Costò 500 milioni di Lire e venne inaugurata l’11 novembre 1971, sostituendo 30 anni dopo quella donata da Ciano, pur mantenendone la terrazza e la piscina. Gli edifici che costituirono la prima e la seconda club house sono tuttora esistenti e ben preservati per gli usi del circolo. L’Assemblea del 22 giugno 1980, dopo una difficile trattativa condotta dal presidente Ermanno Guani e dall’Avv. Alberto Federici, approva il piano di acquisto del terreno dal marchese Gerini subentrato ai principi Torlonia. Si corona finalmente, dopo vari tentativi risalenti ai primi anni ’30, il sogno di avere i soci proprietari del loro circolo.

Nel 2013 sono stati festeggiati i 110 anni del circolo, molti sono i soci di terza ed in pochissimi casi di quarta generazione.
Il Golf Club Roma riesce a rinnovarsi restando attaccato alle sue meravigliose radici, a quei “links”, a quell’acqua, a quel paesaggio storico da cui eravamo partiti.
Il Circolo dell’Acquasanta come lo progettarono, soffrirono e realizzarono il marchese Vanni, Mr. Arthur Flach, Mr. R.C.Young e Mr Hector De Castro, è rimasto uno tra i più divertenti e delicati percorsi di golf in Italia.
Si può affermare che nel suo insieme sia perfetto, e come un antico dipinto può essere soltanto restaurato e conservato, ma non modificato.

Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, in visita all’Acquasanta nel 1986, atterra sul fairway della 18